giovedì 25 settembre 2008

21/09: Universal Studios

Los Angeles è la terra del cinema, e non poteva mancare una visita agli Universal Studios. E' stato davvero interessante vedere i set dei film più famosi, scoprire i trucchi e gli effetti speciali che usano, ammirare gli oggetti, le auto e le scene che hanno fatto la storia del cinema.

Curioso notare come anche gli Studios rispecchino la passione degli Americani per le serie televisive, che sta contagiando anche l'Italia. Nel tour che abbiamo fatto veniva data quasi più attenzione a "Heroes" e "The office" che a "Psyco" o "Ritorno al futuro". A proposito di serie, capita ogni tanto che venga prodotta una puntata in cui i personaggi di due serie diverse si incontrino e venga trasmesso uno speciale che appartiene ad entrambe. Il termine tecnico che viene usato è "crossover". E a proposito di crossover, guardate un po' qui: Universal-studios
Accompagnati da Piccio, abbiamo visitato il parco e fatto alcuni giochi (Gardaland e Mirabilandia son davvero indietro rispetto a quelli!).

Alla fine, dopo la Messa alla cappella universitaria di UCLA, è arrivato il momento dei saluti.
Ciao a Piccio, che vivrà sicuramente uno degli anni più entusiasmanti della sua vita. Ciao a Giacomo e Isabella, che ci hanno ospitato l'ultima notte (o quel che ne rimaneva) e, soprattutto, ci hanno aiutato a noleggiare la macchina, permettendoci di fare la vacanza che volevamo. Ciao alla fidata Toyota RAV 4, che ci ha scarrozzato per quasi 5000km, senza mai dare il minimo problema. Ciao al fantastico clima Californiano, che già rimpiangiamo. Ciao agli Stati Uniti, che anche questa volta ci hanno lasciato a bocca aperta.

P&N

P.S.: non sappiamo ancora se questo sia l'ultimo post. Ora la mappa è completa, ma può darsi che nei prossimi giorni ci venga voglia di pubblicare qualche video o qualche foto di quelle scattate con la macchina fotografica. Stay tuned!

20/09: Los Angeles & Co.

Sabato 20 è stato dedicato alla visita de Los Angeles e dintorni. Abbiamo ammirato il campus di UCLA, vagabondato per Rodeo Drive, passeggiato per il Walk of Fame di Hollywood, visto le impronte delle mani e delle piedi dei VIP al Teatro Cinese, invidiato le case di Beverly Hills e alla fine passeggiato per la spiaggia di "Baywatch", Santa Monica.

Certo, LA non è una città turistica, ed è facile capire perché spesso non piaccia. Tuttavia, a noi è piaciuta molto, e sicuramente offre infinite possibilità a chi ci vive, come Giacomo ed Isabella. E' insieme a loro che abbiamo passato le nostre serate, purtroppo non abbiamo scattato nessuna foto, ma li ringraziamo tanto per la disponibilità e la compagnia.










19/09: Rotta verso LA

Il 19 siamo finalmente andati sulla "stratosferica"torre del nostro hotel, e abbiam visto Las Vegas dall'alto. Purtroppo, di giorno sembra davvero abbastanza triste. Gli hotel più belli, fra le altre cose, hanno al loro interno anche piccoli parchi di divertimenti, con montagne russe e attrazioni varie. Il nostro aveva messo sulla cima della torre, una seconda torre, che funziona come le "torri" di Mirabilandia. Inoltre, c'erano altre due "giostre", che facevano perdere gli ospiti nel vuoto, dalla cima del grattacielo. A me fa paura anche solo riguardare i filmati che abbiamo girato...

Nel pomeriggio ci siamo diretti verso Los Angeles, con tappa a Calico Ghost Town, dove siamo potuti entrare in una vera miniera dell'Ottocento. Non invidiamo affatto quei poveri minatori! Il "capo" della città, ci ha fatti entrare gratuitamente, con in cambio la promessa che avremmo fatto pubblicità al nostro ritorno in Italia. Ed ecco fatto, promessa mantenuta, ed effettivamente la città merita una sosta.

Alla fine siamo arrivati a Los Angeles, e abbiamo incontrato Piccio, che ci ha persino ospitato nella sua immensa casa americana. E' veramente in una sistemazione ottima, lo aspettano esperienze entusiasmanti e meravigliose, e noi, nel senso più buono del termine, lo invidiamo da morire!
Grazie per l'ospitalità!!!






18/09: Death Valley

Accantonata per un po' la "vita" di Las Vegas, ci siam svegliati presto e siamo andati alla Valle della Morte.

Anche questa volta, ci siamo trovato in un ambiente naturale incredibile. Prima abbiamo visto Zabrinsky point, con le dune pietrificate, poi siamo andati verso Nord, dove ci sono le dune di sabbia, come nei deserti africani. La cosa più impressionante era che la temperatura superava i 40 gradi Celsius, e non c'era un filo di vento. Infine, siamo andati a Sud, nel cuore della Death Valley, dove affiora l'immensa lastra di sale sulla quale non può vivere nulla. Lì eravamo a 86 metri sotto il livello del mare, con più di 45 gradi Celsius e un vento bollente che, per quanto il paesaggio fosse affascinante, ci ha costretto a scappare dopo pochi minuti.
Siamo poi risaliti alla Dante's View (chiamata così perché si dice che quello è l'unico punto sulla terra dal quale si può vedere ciò che Dante ha immaginato quando ha scritto l'Inferno) e abbiamo potuto ammirare la Death Valley dall'alto.

La sera, tornati a Las Vegas, abbiamo vistitao altri hotel-casinò, e siamo rimasti letteralmente esterrefatti davanti allo spettacolo delle fontane del Bellagio. Io, per ringraziare, sono andato dentro e ho messo un dollaro nella slot machine. Poi ho tirato la leva (è proprio il tiro che vedete nella foto!) e ne ho portati via ben cinque :-D












17/09: Las Vegas

Il mercoledì, ci siamo un po' riposati e abbiamo girato per Las Vegas. Purtroppo abbiamo fatto poche foto col cellulare, perché il traffico era infernale e per scattare lungo la strada c'era bisogno di uno strumento più agile, la macchina fotografica. Abbiamo visitato alcuni degli hotel sulla strada principale (Riviera, Excalibur, Luxor etc.) e siamo rimasti davvero sbalorditi: ognuno è un mondo a sé, con una sua ambientazione, un suo casinò, un centro commerciale, un centro benessere...

Alla fine abbiamo optato per lo Stratosphere, quello con la torre altissima che si vede nella foto del 16/09, e abbiamo fissato la camera per due giorni.

Il pomeriggio è stato speso interamente in uno degli outlet di Las Vegas, praticamente una città, con centinaia di negozi. E non siamo riusciti a comprare NIENTE! La Nico era davvero fuori forma, evidentemente.

Poi alla sera siamo tornati sul viale principale, lo "Strip" e abbiamo visitato altri hotel. Ognuno meriterebbe una giornata di visita, son davvero qualcosa di incredibile. Consigliato a tutti lo spettacolo (gratuito) delle Sirene di Treasure Island.

16/09: Bryce e Zion

[Nei giorni passati a Las Vegas abbiamo fatto molta fatica a trovare reti wireless gratuite. Speravamo che le cose andassero meglio a Los Angeles, ma lì abbiamo sempre dovuto far tutto di corsa, per incastrare i vari incontri con gli amici e le nostre escursioni.

Perciò, gli ultimi aggiornamenti al blog arrivano da Cesena, a valige disfatte.]

Martedì 16 abbiamo dedicato la giornata alla visita dei nostri ultimi due parchi "rossi": il Bryce Canyon e lo Zion Canyon.

Il primo è caratterizzato da pinnacchi veramente curiosi, e ci ha portato all'altezza massima di quasi 2800 metri s.l.m., la cosa che più ci ha colpito in questo parco, però, è stato il contrasto fra il rosso delle pietre ed il verde acceso degli alberi che crescono in queste zone. Infatti, l'altitudine ed il clima meno torrido, consentono lo sviluppo di una vegetazione molto rigogliosa, dominata dalle conifere.

Zion, anche se da noi è poco famoso, è uno dei parchi più visitati d'America in assoluto. Per questo l'inquinamento stava causando gravi danni e han dovuto chiudere l'accesso alle automobili, sostituendolo con una efficientissima rete di trenini guidati dai ranger. La particolarità di questo Canyon è che si visita dal fondo, anziché dall'alto (naturalmente, negli altri c'erano percorsi che portavano ai piedi del Canyon, e in questo c'erano scalate che portavano in cima, ma noi siam stati un po' vagabondi...). Il buco, visto dal fondo, è qualcosa di veramente diverso da ciò che si può immaginare dalla vetta, e siamo felici di aver potuto calarci anche in questa prospettiva. L'attrazione del parco che ci è piaciuta di più è la "Weeping Rock", la roccia che piange. Si tratta di una parete rocciosa sporgente sufficientemente porosa da far trasudare l'acqua, ma non abbastanza da creare una sorgente. Il risultato è che si ha un continuo sgocciolamento d'acqua, come se la montagna piangesse. Questo effetto ha anche consentito la crescita di piante, con acqua sempre disponibile, e mai troppa, che hanno formato veri e propri giardini pensili sulla roccia.

Infine, dopo giorni e giorni di desolazione assoluta, ci siamo diretti verso "la sala giochi d'America". Abbiamo calcolato tutto in modo da arrivare dopo il tramonto, e non siamo stati delusi. Immersi nel buoi più assoluto, abbiamo scavalcato una collina e ci siamo trovati improvvisamente davanti lo sfavillare di Las Vegas. Anche negli hotel più famosi della via principale si possono trovare camere a poco, noi abbiamo dormito al Sahara, abbiamo cenato ad un buffet ricchissimo pagando solo 6.99$ e siamo andati a giocare i soldi che ci aveva affidato Mattia, triplicando il gruzzoletto!

Ed ecco le foto.